top of page
  • Black Facebook Icon
  • Black Instagram Icon
  • Black Twitter Icon
IMG_0662.jpg

mi presento...

Mi chiamo Natascia Besomi-Scaramella, sono omeopata classica e counselor a indirizzo psicoanalitico generativo, un approccio nato proprio in Ticino, che valorizza la relazione e il linguaggio simbolico del sintomo come tentativi profondi dell’anima di farsi comprendere. Il mio percorso è iniziato attraverso lo studio del disegno e dell'arte dopo le scuole dell'obbligo, affinando il mio senso estetico e dell'armonia. In seguito nel 2002 ho conseguito il diploma di tecnico in analisi biomediche presso la Scuola Medico-Tecnica (SSMT). Da allora ho lavorato in prevalenza nel laboratorio di ematologia morfologica dell’Ospedale San Giovanni di Bellinzona (EOC), dove ho maturato un’esperienza ventennale al fianco dei reparti di ematologia e oncologia ematologica. Questa dimensione clinica mi ha insegnato la precisione, l'affidabilità e il rigore scientifico. Tuttavia sempre di più si delineava la necessità di esplorare e di osservare i pazienti nella loro interezza, anche nei momenti di grande fragilità.

Nel 2016, mi sono diplomata in omeopatia classica presso la Scuola Internazionale di Omeopatia di Chiasso.

Dal 2018 seguo regolarmente il dott. Massimo Mangialavori e nel 2024 ho concluso un master approfondendo il suo metodo della complessità, che mi ha permesso di integrare i diversi livelli dell’essere umano — sintomo, carattere, contesto, adattamento — in una visione coerente e profonda. Con questo approccio permette di comprendere ogni paziente come un sistema vivente, dove il sintomo non è mai isolato, ma inserito in una rete profonda di significati e adattamenti.

Nel 2024, ho completato la mia formazione umanistica triennale come counselor presso l’Istituto Ricerche di Gruppo (IRG) di Lugano, affinando lo sguardo psicoanalitico-relazionale e la capacità di stare accanto ai pazienti e ai clienti, nei momenti di cambiamento, crisi e trasformazione.

Accolgo bambini, adolescenti e adulti.
Con i più piccoli, il lavoro richiede uno sguardo attento, mobile e affettuoso: per questo partecipo con regolarità agli incontri di formazione pediatrica condotti da Monika Fischer, omeopata e infermiera pediatrica con pluriennale esperienza clinica.
Con il suo insegnamento ho imparato a rispettare i tempi e le modalità del bambino, e a riconoscere nel sintomo non solo un disturbo da placare, ma una voce che parla per immagini, comportamenti, silenzi.

Nel mio studio mi prendo cura delle disarmonie corporee ed emotive, delle malattie croniche, delle fatiche esistenziali, delle domande di cambiamento. Ma soprattutto accolgo persone che hanno perso il contatto con la propria melodia e desiderano ritrovarla, lentamente, a modo loro.

Laccordatura è il nome che ho scelto per questo spazio.
Un luogo dove ascoltare senza giudizio. Dove le dissonanze diventano occasione di verità. Dove anche il dolore può imparare a suonare.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Instagram

...la mia storia

Come un’orchestra interiore

C’è dentro ciascuno di noi un’orchestra.
Non un fragore, ma una musica silenziosa: quel silenzio pieno, vivo, che nasce quando ogni strumento suona in accordo con gli altri, senza sovrastare, senza spegnersi.
Mente, corpo, emozioni, storia personale, desideri e paure: quando queste voci riescono a convivere senza lottare per emergere, l’essere umano ritrova la sua armonia profonda. Ma quando una parte si irrigidisce o tace, quando un’altra si impone, la sinfonia interiore si spezza. Il risultato può essere un sintomo, una crisi, una perdita di senso.

Il mio lavoro nasce dal desiderio di aiutare le persone a ritrovare questa accordatura: non come ideale astratto, ma come possibilità concreta e personale di esprimere la propria musica, anche se imperfetta, anche se ferita.
Anche il dolore ha un suono, e può diventare parte della melodia se viene ascoltato con rispetto.

La musica mi accompagna da sempre: ho studiato canto e pianoforte, e continuo a sentire nella musica un linguaggio intimo e profondo, capace di esprimere ciò che le parole da sole non riescono a dire.
Per questo la metafora dell’orchestra mi è cara: perché l’essere umano funziona davvero come un insieme di strumenti viventi, e la salute non è l’assenza di rumore, ma l’equilibrio dinamico tra tutte le sue voci interiori.

image_edited.png
bottom of page